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| | Mare: spiagge libere piu' sicure con i cani-bagnino
ROMA
Istinto, agilità e robustezza ne fanno dei salvagente intelligenti. Sono i cani-bagnino della Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics) che, insieme ai loro istruttori-conduttori, hanno portato in salvo cinque persone nel fine settimana sul litorale laziale. Cani pronti a tuffarsi in mare da gommoni, motovedette ed elicotteri in movimento e in qualunque condizione atmosferica, secondo la formazione di una scuola che è tutta italiana. Fiutano le correnti, e nuotano d'istinto dritti allo scopo della loro missione: raggiungere e portare a riva persone o piccole imbarcazioni in difficoltà.
La Sics, associazione di volontariato iscritta alla Protezione Civile, è nata circa 20 anni fa da una intuizione dell'attuale presidente, Ferruccio Pilenga, che pensò di utilizzare l'indole di razze da caccia e da pesca - cani predisposti all'acqua come Labrador e Golden Retriever, Terranova, ma anche Leonberger, Bovari del Bernese, e meticci - per il salvataggio di vite umane. In questi due decenni di attività, come precisa l'ultimo dossier del mensile Quattro Zampe, i cani-bagnino della Sics hanno salvato oltre 100 persone. "Con 12 Centri di addestramento e oltre 300 unità cinofile in quasi tutta Italia siamo la più antica e più grande scuola di formazione del Paese, e forse d'Europa, dove comunque siamo un punto di riferimento per la nostra tecnica esclusiva" sottolinea il responsabile della Sics Centro Sud Roberto Gasbarri.
La sede nazionale è a Milano, ma nel Lazio, precisa il presidente della Sics Tirreno, c'é un grande dispiegamento di forze, con il centro di addestramento a Velletri e sei postazioni attive fino a fine agosto nelle spiagge di Marina Velca, Tarquinia Lido, Sant'Agostino, Civitavecchia, Ostia, e Nettuno. "Operiamo come volontari principalmente su indicazioni delle Capitanerie di Porto - continua Gasbarri - e nelle spiagge libere dal Friuli alla Calabria. Questa estate le spiagge d'Italia saranno più sicure, grazie alla presenza, fino a fine mese, ancora più numerosa delle unità cinofile della Sics, con il brevetto riconosciuto dal Comando generale delle Capitanerie di Porto".
La scuola, prepara sia i cani con caratteristiche acquatiche da riporto in acqua che i conduttori (che devono saper nuotare bene), in un periodo che va da minimo un anno ad un massimo di tre. Dall'addestramento a terra alle tecniche di salvataggio in acqua, fino all'attività operativa più difficile sui mezzi di salvataggio, dalla motovedetta, all'acquascooter, all'elicottero, dal quale i cani possono anche lanciarsi direttamente in acqua. "Una scuola aperta a tutti. Si può iniziare con cani di qualsiasi età, a partire dai sei mesi, fino ad esemplari adulti" precisa Gasbarri, con calendario dei corsi pubblicato sul sito www.canisalvataggiotirreno.it.
"Chiunque possieda un cane robusto, dalle caratteristiche adatte, e voglia impegnarsi con lui in questa attività sociale - aggiunge il responsabile Sics per il centro Sud - può entrare a far parte della nostra associazione no-profit che ricorre esclusivamente a metodi gentili nella formazione e si basa sulla strettissima relazione uomo-cane perché cane e conduttore insieme hanno maggiore capacità di traino, fino a tre persone contemporaneamente. Serve una intesa strettissima tra cane e conduttore, e normalmente sono coppie fisse, una unità inscindibile che in acqua deve imparare a fare squadra, contrariamente a quanto viene nei cani del post-terremoto più autonomi"
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